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mercoledì 24 agosto 2011

Le memoria va allenata...

colonna sonora per la giornata che sta finendo

...ed è per questo che oggi ho reso omaggio ai caduti di guerra sulle spiagge della Normandia. Il tempo decisamente grigio di oggi poi, ha fatto da perfetto contorno alle emozioni che visitare quei luoghi mi ha suscitato! Vedere le spiagge dello sbarco, vedere in che condizioni si sono ritrovati i militari quando sono giunti sulla riva mi ha fatto molta impressione. Ho pensato a quanta paura dovesse fare a un ragazzo di 18 anni affronotare la morte di notte, in un endroit così selvaggio, con il nemico che ti spara in faccia e le bombe che cadono dal cielo ed illuminano una costa fatta di dune e scogliere. Oggi ho dato un senso al termine "empatia".
La commozione è stata davvero tantissima, non sono riuscita a trattenere le lacrime più volte. Ho visitato il memorial a Utah beach, molto ben fatto e con dei begli audiovisivi. Poi sono andata verso Omaha Beach e sulla strada ho trovato le indicazioni per il cimitero dei soldati tedeschi, a La Cambe. Mi è sembrato doveroso far una deviazione, perchè in fondo erano solo dei giovani nati dalla parte sbagliata della barricata e che combattevano pensando di essere nel giusto. Non erano Ss, erano soldati semplici, erano davvero dei ragazzini mandati allo sbaraglio su un terreno decisamente difficile e ingestibile. Vivevano dentro a bunker di cemento armato in luoghi difficilmente raggiungibili. E in questo cimitero ci sono quasi 20000 morti, sepolti a due a due sotto a piccolissime croci scure, su cui a malapena leggi il nome e la data di nascita e di morte, ma quando ti soffermi su una di esse e fai il calcolo dell'età in cui i due soldati sono deceduti ti si stringe il cuore. Non si può provare rancore di fronte al sacrificio, perchè anche per i tedeschi lo è stato, di quasi 20000 ragazzi. Poche le persone in visita, pochissimi tedeschi, qualche americano, qualche italiano ma soprattutto francesi. E proprio questa assenza di visitatori ti fa pensare quanto sia triste che la guerra ci abbia insegnato così poco. Abbiamo ancora paura e ancora la rabbia nei confronti dell' "altro", non abbiamo ancora imparato che in tragedie così grandi come una guerra non c'è il buono e il cattivo, c'è solo la convinzione di essere dalla parte giusta della barricata ed è questo che ancora oggi permette ai nostri popoli di entrare in conflitto e di fare altri milioni di morti!
Con gli occhi rigati dalle lacrime mi sono poi diretta verso Omaha, la spiaggia più celebre proprio per il D-day del 6 giugno 1944. E' stato eretto un bel monumento a memoria dei caduti americani, ma la maggioranza delle persone che erano lì non lo rispettavano minimamente.... c'erano bambini che urlavano, persone che camminavano sul monumento, gente che faceva foto ridicole davanti al memoriale... e dei banchetti di souvenir, come se fosse un'attrazione turistica... Fosse per me chiuderei l'accesso alle spiagge, rendendole un unico grande spazio dedicato al ricordo, una sorta di terra sacra su cui solo le creature pure possano camminare. Invece dappertutto vedevi gente che faceva i castelli di sabbia.... Lo so che potrei sembrare estrema, ma davvero a Omaha beach è avvenuto un grande martirio e non basta un monumento per onorare i caduti, bisogna anche educare le persone al rispetto per un sacrificio così grande.
Dopo Omaha sono andata al cimitero americano di Colleville, quasi 10000 caduti. Qui ogni caduto ha la ua croce bianca, sono tutte perfettamente allineate a formare dei giochi di prospettiva impressionanti. Ma quello che più impressiona, ancora una volta, è l'età dei caduti. Tantissimi visitatori e pure un controllo sotto lo scanner per entrare, ma una volta in mezzo alle tombe il fiato viene a mancare e si forma un groppo in gola grosso come un melone.... o per lo meno è quello che è successo a me.
Pare ancora di sentirli urlare nel buio della notte della spiaggia di omaha, di sentirli chiamare il nome dei loro compagni per vedere se c'erano tutti. Su qualche tomba qualcuno ha deposto dei fiori, ci sono anche tombe ebraiche con la stella di david anzichè la croce cristiana. E una volta arrivata in fondo al cimitero sono scoppiata a piangere. Il potere evocativo di un posto simile è grandissimo. Mi sono immaginata 18enne ai tempi della guerra, ho pensato all'ipotetica compagnia di amici che veniva divisa dalla guerra obbligando i ragazzi a partire e ad imbracciare le armi. Come si fa a non versare lacrime in mezzo a tutto qeul sangue? Ma io oggi ho visto poche persone piangere, ne ho viste moltissime ridere anche a voce alta, ho visto bambinetti del cazzo saltare le croci come la cavallina, senza che i loro ancor + idioti genitori dicessero niente, ho visto, con sommo rammarico, che questo martirio ormai a noi sembra qualcosa di troppo lontano e di poco personale, ma non è così ed è bene ricordarselo. Andando via ho detto grazie a tutti i morti sepolti a Colleville e ho lasciato che il vento lo portasse fino all'ultima + sperduta croce bianca. Poi sono andata alla Pointe du hoc, dove le milizie si sono dovute arrampicare sulla scogliera per arrivare alle linee nemiche. E' indescrivibile la sensazione provata nel vedere questo piccolo promontorio interamente scavato dalle bombe! Sembra di sentire il suono dei cacciabombardieri che le sganciano a ripetizioneo sulla costa, il rumore delle esplosioni, sembra di vedere il fuoco, gli incendi, sembra di vedere ancora qualche soldato tedesco che scappa dal bunker in fiamme alla ricerca di un riparo sicuro contro l'artiglieria. E anche qui malefici turisti capre ignoranti che lasciano che i propri figli scorazzino come in un grande luna park su e giù per i crateri dove molti hanno perso la vita. La dignità e il rispetto sono davvero la dote di poche persone su questo pianeta...
Tornando verso casa ho pensato a una breve poesia per tutti questi morti, una poesia per entrambi i fronti, una poesia per l'anima di ogni singolo ragazzo che in quei giorni bui e terribili ha fatto dono della sua vita per una cosa che era stata creata da un suo simile, la guerra!

"Notte che cadi pesante sul mio elmetto,
spegni questi fuochi tuonanti che assordano e mi fanno smarrire la strada. Fai ch'io non sia solo in questo mare di sangue
che lento scorre giù dalle dune e si mischia all'oceano.
Proteggi il mio destino e curati degli altri che ho perduto,
corri con me in questo sentiero di rovi e cemento armato.
Dammi la forza di non soffrire e regalami una stella su cui brillare."

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