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giovedì 14 agosto 2014

Bretagne, tout-court!

Mi risveglio in questa splendida stanzetta e dalla piccola finestrella bianca con le tendine vedo che fuori c'è il sole! Mi sento subito carica e pronta ad attraversare i mille paesini del nord Bretagna. Scendo a fare colazione e ci sono altre due ospiti. Due ragazze americane, molto simpatiche, con cui intavoliamo una lunga conversazione sul perché, nel loro lungo viaggio, non abbiano incluso la Bretagna. Certo che ritrovarsi  in un B&B gestito da inglesi in Normandia a parlare inglese (alla mia maniera) con due americane a colazione è alquanto singolare. Ma direi che me la sono cavata alla grande.
Alle nove e mezza sono già in viaggio pronta ad andare verso Saint-Malo. Il traffico è intenso, sono nei dintorni del Mont Saint Michel e dato che l'ho già visitato in lungo e in largo la volta scorsa, decido di passare oltre e vado verso Dinard, di fronte a Saint Malo. Mi fermo in un paesino subito dopo e trovo una creperie stupenda, su un promontorio in mezzo alla baia di Saint Malo. Si vede tutto! Mangio al coperto perchè il tempo ha cominciato a fare un po' le bizze, ma come sempre ordino delle moules à la crème e frites. Neanche il tempo di farmele portare e..... porca miseria, ma io SONO IN BRETAGNA!!!! Quasi non me ne accorgevo, tanto era normale per me esser lì. Da quel momento in poi ho preso piena coscienza del mio viaggio, del perché fossi arrivata fin qui e avessi fatto di tutto per riuscire ad esserci quest'estate.
E' stato un anno di cambiamenti sofferti, ma anche di ritorno a una situazione che mi è parecchio familiare, l'essere da sola. Non scrivo single, perché ultimamente questo termine ha acquisito un'accezione tutta sua, e sembra che, quando ti dichiari single, tu sia una poco di buono o una che non ha voglia di impegnarsi ma solo di darla via. E non è affatto così. Me la sono cavata da sola per parecchio tempo, coltivando i miei sogni per non dover pensare troppo di non avere qualcuno affianco con cui poterli condividere, dopodichè per qualche tempo ho avuto l'opportunità di condividerli, ma ancora non mi sentivo giunta in un porto sicuro e anzi, ho iniziato seriamente a dubitare che potesse esistere per me un porto sicuro, perché credevo d'essere una nave alla deriva. Ebbene, ogni fine conduce ad un nuovo inizio e io ho deciso di ricominciare da me. Nel giro di pochissimo tempo ho deciso cosa avrei potuto fare per potermi finalmente trasferire a vivere in Bretagna, le idee erano molte ma non ero mai del tutto convinta, poi l'illuminazione è giunta: portare la polenta taragna in Bretagna! Che suona un po' come "dimmi dell'india hai piu' pensato a quel progetto di esportare la piadina romagnola" frase celebre dell'ormai dimenticato Samuele Bersani. L'idea è ben ponderata, tutto nasce dal fatto che qui la gente è abituata a mangiare le Crepes de Blé Noir, le crepes salate per intendersi, e sono fatte di acqua, grano saraceno e sale. Vi ricorda nulla? Allora in questi mesi ho cercato un modo per svolgere questa attività e, grazie anche a una domenica trascorsa al Castello ad assaggiare ogni specialità di ogni food truck presente nel piazzale, ho trovato come fare. Compro un'APE PIAGGIO e me la faccio modificare in food truck, è una cosa che fanno ora, un po' perché è una moda un po' perché ci sono sempre meno soldi e il cibo di strada sta avendo il suo momento di gloria. Dopodiché ho trovato  un brevetto italiano per una macchina che fa la polenta e ti permette di servirla "alla spina". Ci aggiungerei dei sughi preparati da me a casa e dei formaggi e salumi locali e.... sarei prontissima a fare la concorrenza alla crepe!!!! Sembra tutto campato per aria e forse vi strapperà anche un sorriso il fatto che io pensi di esportare della polenta con un'apecar, ma è tutto fottutamente serio e reale e sono venuta fino in Bretagna per capire che documenti ci vogliano e dove è possibile realizzare i migliori guadagni. Sono qui per fare l'imprenditrice! Questo è quanto....
Nel frattempo una mia vecchia conoscenza del Couchsurfing mi ha scritto per dirmi che può ospitarmi la notte e che posso arrivare quando voglio. La mia amica Anne Marie ha dato una svolta decisiva alla giornata, perchè si trova nel finistère, ben lontano da dove ho mangiato le cozze e quindi cambio percorso e inizio a guidare per arrivare a casa sua ad un orario decente. Mi prendo il mio tempo per fare qualche strada panoramica e alle 20:30 arrivo a casa sua. Ad attendermi c'è anche suo marito, Jean Michel. Non ci vediamo da 3 anni ma è come se non me ne fossi mai andata da là. Mangiamo dell'ottimo pollo arrosto e ci aggiorniamo sulle nostre vite. Anne Marie ha imparato l'italiano grazie ad internet ed è felicissima di poter parlare un po' in italiano con me perchè così la posso correggere e lei fa altrettanto con il mio francese arrugginito. Il giorno dopo partiranno per una settimana di vacanza quindi vado a nanna presto che la sveglia suonerà dopo poco.