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mercoledì 20 agosto 2014

Bretonizzazione in corso...

Risveglio calmo, è Ferragosto. E' Ferragosto!! Sia Pippo che Typhaine hanno del tempo da passare con me :)
Nei 4 giorni che sono rimasta a casa loro abbiamo fatto un sacco di cose insieme.
Siamo andati a fare il bagno, cosa non da poco visto che c'erano al massimo 22 gradi e che l'acqua arrivava forse a una temperatura di 18, ma la spiaggia era bellissima, quasi tutta per noi, al riparo dal vento e quindi non si poteva proprio non entrare in quell'acqua meravigliosamente limpida.
Siamo andati a visitare i Menhir di Erdeven, poco conosciuti rispetto a quelli di Carnac, ma decisamente più grandi ed inseriti in un bel contesto a metà tra la foresta e la cittadina. Insieme a noi c'era anche Doug e mi sono divertita molto a farlo giocare, è un cane meraviglioso!
Abbiamo fatto un barbecue con alcuni loro amici, Pippo ha preparato delle ottime linguine con coques, i tartufi di mare, raccolti da lui qualche giorno prima e poi abbiamo grigliato quasi 40 sardine! Il tutto si è concluso con dell'ottimo banana bread, preparato sempre da Pippo, ricoperto di gelato alla vaniglia. Una cena coi fiocchi, è il caso di dirlo.
Abbiamo passeggiato sulla Ria d'Etel durante la bassa marea, alla ricerca di salicorno e altre piante commestibili.
 Ma più di tutto Pippo e Typhaine sono riusciti ad esaudire un mio grandissimo desiderio: andare col rastrellino e il secchiello sulla spiaggia durante la bassa. Voi penserete "esticazzi?", ma qui in Bretagna è praticamente l'attività all'aperto numero uno, conti meno di zero se non hai un tuo rastrellino! Scherzi a parte, in tutti questi anni ho sempre visto orde di Bretoni riempire le spiagge durante le maree basse e mi son sempre chiesta cosa andassero a fare attrezzati in quel modo. Ebbene, grazie ai miei due favolosi amici ho potuto provare l'esperienza più bretone che ci sia: andare a rastrellare la spiaggia per cercare coques (tartufi di mare), palourdes (vongole) e altri frutti di mare! Gli stivali gentilmente offerti da Typh sono stati molto utili, visto che, quando il mare si ritira, si scopre un fondo un po' melmoso: E così con il mio personalissimo rastrellino, accucciata sulla sabbia, ho iniziato a rastrellare e basta scendere di pochi centimetri per cominciare a trovare coques a più non posso. Nel giro di un'ora abbiamo raccolto 2,2 kg di coques! Inutile dirvi quanto gongolassi ad ogni ritrovamento, praticamente ero come una bambina cui era stata data per la prima volta una bambola. Certo che, bisogna ammetterlo, è un'attività piuttosto faticosa, dopo un po' vien male alle braccia e anche alla schiena, ma basta guardarsi intorno per vedere gente di tutte le età e smetterla di sentir dolore... se ce la fanno gli anziani....
Una delle prime cose che comprerò quando prenderò casa qui sarà proprio un bel set da rastrellatrice. Non vedo l'ora!!
Per il resto le giornate sono volate, ma con i giusti ritmi casa-gita. E a ferragosto abbiamo sentito un duo che faceva della musica afro-francese-cantautorale (non so proprio come definirla ma era una figata) in un locale vicinissimo alla spiaggia.
Di lunedì purtroppo Typh ha ripreso a lavorare e Pippo doveva finire di mettere i pannelli isolanti nella stanza che stanno costruendo al pian terreno, per cui ho deciso di andare a fare un bel giro nei Monts d'Arrée, una delle mie tappe fisse di ogni viaggio bretone. La giornata perfetta, tra l'altro, poche nuvolette graziose in cielo, sole non troppo caldo ma presente e poca gente in giro.
Dirigo la Gwen verso il Lac du Drennec, dove c'è una creperia, conosciuta anni fa per caso, con i tavolini all'aperto vista lago. Arrivo facilmente a destinazione, ma una volta giunta davanti alla creperia scopro che ha cambiato gestione ed ora è una brasserie-restaurant, quindi no crepes! Pazienza, penso, mangerò quello che c'è sulla carta e, sorpresa sorpresa, la cucina ha una spiccata tendenza all'indiano. In definitiva mi ritrovo sul lago a mangiare una bahajas di cipolle e del curry di pollo e gamberi! Insomma, ben lontana dall'idea di crepe che mi ero fatta, ma comunque ottimo cibo.
Nel pomeriggio affronto un tour abbastanza classico: Mont Saint-Michel de Braspart, Tavarn Ty Elise a Plouyé e per finire visita al mio amico Alain. 
Saint-Michel de Braspart è una piccola cappella situata in cima a una montagna da cui si dominano i Monts d'Arrée e la vallata. L'ho visto in tutte le stagioni e ho visto tutti i colori che la terra assume. Ma una giornata così tersa e poco ventosa ancora non mi era capitata per cui mi sono presa un bel po' di tempo per star lassù a contemplare la natura. Quando i turisti hanno cominciato a giungere a frotte ho deciso che era il momento per un'ottima Coreff, la birra prodotta proprio nei Monts d'Arrée. Direzione Plouyé, alla Tavarn Ty Elise di Bynn, un gallese ormai Bretone conosciuto anni orsono quasi per caso. Il suo locale era famoso per essere un luogo autentico, le vecchie mura di pietra e il pavimento in terra battuta, proprio come se si tornasse indietro nel tempo. Purtroppo tre anni fa è andato a fuoco a causa di un corto circuito e il povero Bynn, dopo più di 20 anni in quel posto, ha fatto di tutto per poter riaprire coi pochi soldi a disposizione. L'ultima volta che ero passata da Plouyé infatti la Tavarn era chiusa e recintata, bruciata a metà e mi aveva fatto grande tristezza. Ma ora è rinata, certo il pavimento non è più in terra battuta ma il sapore dell'autenticità l'ha conservato appieno! Quando entro mi rendo conto che ci siamo solo io e Bynn, allora faccio quattro chiacchiere con lui davanti ad una buona Coreff e mi dice che purtroppo ha perso un sacco di clienti, soprattutto di turisti che magari non sono informati sul fatto che il locale ha riaperto e quindi non passano nemmeno a vedere. In effetti non è che sia proprio di strada, bisogna conoscerla o comunque voler andar proprio a Plouyé. Gli ho promesso che avrei fatto pubblicità alla sua Tavarn e quindi, amici cari, qualora doveste finire in Bretagna un giorno, andate dritti dritti a Plouyé, nella piazza davanti alla chiesa e lì troverete questo scorbutico ma simpatico gallese trapiantato che vi dirà che lui serve solo prodotti bretoni, quindi scordatevi una Coca Cola, da lui c'è solo Breizh Cola!
Dopo la dissetante birretta mi muovo in direzione Kerdivoal, un minuscolo agglomerato di case in pietra del 1600, nascosto nella campagna, dove abita il mio Korrigan preferito: Alain! Non ho più il suo numero di telefono per cui spero vivamente di trovarlo a casa per fargli una bella sorpresa ed infatti, appena arrivo nella stradina di Kerdivoal eccolo lì, in giardino, intento a sistemare il rimorchio per la sua moto. Sorpresa riuscitissima, iniziamo a chiacchierare come se ci fossimo visti l'altro ieri, anche con sua figlia Marie che purtroppo si è appena separata dal marito ed ora deve accudire da sola i suoi gemelli di tre anni. L'ultima volta che ero stata qui infatti li avevo visti nelle culle, ora invece sono due vispi folletti dei monts d'Arrée!
Prendiamo un the in giardino, racconto i miei progetti ad Alain e lui subito telefona ad un suo amico italiano che vive a Douarnenez per dirgli se mi può aiutare a trovare casa. Parlo direttamente con lui, si chiama Andrea Sechi, e gli spiego che la casa la dovrò trovare fra un paio d'anni circa ma che Alain come al solito è troppo premuroso e gentile, e lui mi risponde che appena verrò qui se avrò bisogno di un posto per i primi tempi lui sarà ben lieto di ospitarmi! Ottimo direi.
Si fa l'ora di rientrare, Pippo e Typh mi attendono per cena. Saluto con malinconia il mio amico Alain che, per tirarmi su il morale, mi dice che se Andrea non mi può ospitare qui a Kerdivoal c'è una casa tutta per me per il tempo che voglio. 
Ecco quello che amo di questo posto: l'accoglienza, quella vera, quella che non vuole nulla in cambio. In Bretagna è così, sempre, da sempre! Forse perchè è un popolo che è stato perseguitato, forse per le estreme condizioni climatiche, forse perchè dopo la Bretagna c'è solo l'Oceano, non lo so, fatto sta che amo questa terra e queste persone, sono davvero parte di me, lo sento nella pelle, nel respiro, nel cuore ed anche stavolta mi riempio di questo benessere e rinvigorisco.
A cena dai miei amici mangiamo le coques che abbiamo raccolto insieme, quanta soddisfazione! Purtroppo è l'ultima sera insieme, ma siamo tutti e tre d'accordo che la mia idea di esportazione della polenta taragna sia un'idea vincente e che quindi a breve tornerò a trovarli. Guardiamo insieme un film. ovviamente doppiato in francese, poi a nanna abbastanza presto, dato che il giorno dopo devo arrivare fino a Rouen!